Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

sabato 15 marzo 2008

Davanti allo specchio

Davanti allo specchio ci sono io ma è di Amaranta l'immagine irridente che il vetro riflette.
Mi fissa con quella sua espressione sarcastica che sempre mi fa incazzare.
Un sorrisino indecifrabile stampato sulla bocca, e gli occhi, che mi scrutano impudenti, seminascosti dalla tendina della frangia ormai troppo lunga.
Ci fissiamo in silenzio: troppo note l'una all'altra, così simili e così diverse.
Stamane butta male, lo intuisco dai capelli spioventi sugli occhi, pennellati senza cura, dalla bocca violentata da un rossetto troppo scuro. Mi armo di pazienza, so che dovrò sorvegliarla. Il "cipralex" (farmaco dal nome seducente che ricorda un maquillage) è già in circolo da un po' ed il "lorazepam" poi, farà il resto. Alzata presto stamani ma dopo una notte senza sogni, per cui non riesco a comprendere la sua inquietudine. Cerco il suo sguardo nello specchio...quella frangia davvero troppo lunga che si divide in tanti fili scomposti, dovrò decidermi a tagliarla prima o poi, ma non stamattina, non con questa luce fredda e quegli occhi che mi sfidano dall'altra parte del vetro.
Dalla mia parte di specchio tento un sorriso ma mi risponde un sogghigno. Devo staccarmi da questo incantesimo e cercare di non sprecare la giornata. Non fissare lo specchio, legare in fretta i capelli in disordine (dov'è finito il mio laccetto?) e, soprattutto, non permettere all'altra di espandersi al di qua dello specchio. Non lo trovo il maledetto legaccio, dove posso averlo messo? Frugo frugo frugo sotto lo sguardo irridente di Amaranta. Non devo guardare nello specchio, non devo vedere quello che lei vorrebbe vedessi. La frangia mi va negli occhi...troppo lunga devo assolutamente tagliarla ma non ora, non posso sprecare anche questa mattina, non posso permettere a lei di averla vinta. Non importa del laccetto, devo staccarmi dallo specchio, devo spezzare l'incantesimo.
Devo uscire da questa stanza.
Devo uscire dallo specchio.
Marilena

2 commenti:

  1. Forse Amaranta è quello che volevi essere, il tipo di donna di cui sei attratta, perchè decisa ed inclemente, ecco perchè la vedi allo specchio.
    Ma ,io penso che una buona parte di te non voglia essere cosi' ,per questo Amaranta è fuori e non dentro di te.
    Amaranta non ti aiuterà a guardarti dentro, non farà un minimo sforzo per dirti dei tuoi capelli in disordine, anzi,ti ha nascosto il laccio per i capelli e sogghigna, ti ha anche suggerito, tempo fa di usare una pistola.
    E' solo capace di giudicare e pretendere da te comportamenti standard...e farti vedere le cose che a te non piacciono, perchè solo di parvenze ed estetismi vuole vivere.
    Ma ci sei tu, Marilena, con la tua forza interiore, con la tua fantasia, con la tua capacità di " guardare oltre la siepe" ,di amare e vedere le persone dentro e sopratutto sei circondata da persone a cui piace Marilena con i suoi capelli....... il laccio non è importante.

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  2. Ciao Lorenzo, innanzitutto grazie per questo tuo commento duro ma sincero.
    Apprezzo sempre e comunque la sincerità.
    E' vero che Amaranta è quello che io avrei voluto essere e che forse non sarò mai, ma penso di aver dato di lei un immagine fuorviante
    Amaranta è "sanamente" impudente, decisa, eccessiva ed anche all'occorrenza cinica. E'insopportabile e nello stesso tempo stimolante come tutte le anime dotate di forte personalità.
    Sa essere cattiva, vera strega, e ti rigira il mondo, cossichè ti ritrovi ad avere sul capo la crosta terrestre e a camminare sull'umido del cielo.
    Sa essere dolce, una dolcezza ruvida la sua, senza smancerie, sempre un pò da "incazzata" ma con un'anima, credimi, molto più sensibile di quella di tanti buoni cristiani che sulle ferite che ti hanno inferto trovano poi il coraggio di mettere cerotti. Lei, almeno, se deve darti il colpo di grazia te lo dà senza sorridere e senza prima chiederti perdono.
    Ad Amaranta devo comunque molto di questo mio percorso fuori dall'antro della depressione.
    E' lei che mi ha evitato d'implodere. E' lei che ha urlato fuori tutta la mia rabbia e la mia disperazione a modo suo, senza scegliere i termini, come avrei fatto invece io, sempre troppo educata, troppo per bene, troppo controllata.
    Conflitto continuo tra me e lei, diverse ma uguali, compensative, sorelle che bisticciano ma che si amano.
    Grazie, infinitamente grazie comunque per la stima che nutri nei miei confronti e che esprimi nell'ultima parte del tuo commento
    Un abbraccio
    Marilena

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