Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

giovedì 15 febbraio 2018

Interrogativi


Tutti i dolori sono sopportabili in una storia, o se si può raccontare una storia su di essi.
(Karen Blixen)

Tante volte, Stefano, mi sono chiesta se dopo aver fatto quelle scelte che ti hanno allontanato da me, hai avuto la forza di guardare a quel nostro passato, con nostalgia, tenerezza, rimpianto, anche rabbia.
Ma non indifferenza.
Per orgoglio non te l'ho mai chiesto, ed ora non posso più chiedertelo.
Non lo saprò mai.
Quello che so è che ti ho voluto bene.
E continuo a volertene.


Non ho voluto narrarla questa mia storia, per pudore, per amore, per rispetto di nostro figlio.
Solo qualche breve accenno, per di più più romanzato, in questo mio diario, e raccontato  con rabbia, ironia, sensi di colpa, rinfacci, e solo alla fine, consapevolezza.
Ma su tutti sempre emerge il sentimento schiacciante dell'impotenza.
E dell'orgoglio.
Non averla messa su carta, però, mi ha rallentato nel processo di elaborazione, e tutte le parole attinenti ad essa sono rimaste ingarbugliate nella mia testa: un groviglio serrato, ancora più difficile e penoso da districare, ora che lui non c'è più.
Così questa storia, che è poi quella della mia vita reale, rimarrà chiusa per sempre nel cassetto della mia memoria, con inevasi tutti i capitoli iniziali dell'amore e quelli ultimi della sua disfatta.
Una storia come tante...no, ogni storia è diversa anche se i finali paiono somigliarsi, perché ognuna è unica e irripetibile nei suoi drammi e nei suoi splendori, nei suoi eccessi e nelle sue miserie.

Quei capitoli che mai scriverò, puerilmente riassunti in un unico interrogativo: ti sei mai girato indietro a guardare a quel nostro passato?
E come l'avrei posta questa domanda: con rabbia? con ironia? con dolcezza?
La sua risposta sarebbe stata comunque sincera
...ma io gli avrei creduto?
Marilena

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