Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

martedì 15 agosto 2017

Rebecca: ritorno a casa


Riprendo a scrivere "Rebecca", il mio racconto incompiuto, il cui primo capitolo l'ho postato il 1 Maggio del 2013, e il 26° pubblicato il 7 Settembre del 2015.

(In questo link i capitoli precedenti)

Una storia in cui mi sono persa più volte e più volte ritrovata, e ancora persa, ma mai nei intenti abbandonata, e che ambirei portare a termine anche solo per me stessa.
Mi piace la forma del racconto e la figura, anzi le figure delle due protagoniste, seppure in qualche capitolo indugio ripetendomi (ma questo è il rischio di quando si scrive in modo discontinuo, così come è avvenuto per questo mio interminabile racconto, con lunghi intervalli di tempo che al presente non saprei motivare che tante cose sono accadute nel mentre, ma nessuna poi davvero determinante ad un sostanziale cambiamento della mia vita.
Afasia generata dalla stanchezza, dalla noiae dalle paranoie, dal mio pessimismo congenito e da un sempre più radicato nichilismo.
 E da quel mio perenne stagnante stato depressivo.
Fattori, questi, su cui radica il mio malessere esistenziale.

Lo scrivo consapevolmente per me sola, che la storia di Rebecca s'è smarrita perfino dai meandri della mia memoria e quindi dovrò, con qualche fatica, ripartire dal punto dove tutto è cominciato, così sarebbe una pretesa assurda, da parte mia, immaginare che qualcuno ancora si ricordi di lei.
Eppure io sento di doverla completare, darle un finale e con quello un riposo, perché solo allora, quando l'avrò riportata a casa, riuscirò finalmente a riposare anch'io.

Marilena