Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

giovedì 23 marzo 2017

Pianificazioni Esistenziali


Pianifico la mia giornata, a voce alta ne faccio partecipe Cagliostro che se ne sta mollemente sdraiato, come un antico imperatore, tra i cuscini del divano, mentre io, come un'ape operaia, mi districo tra le piccole faccende giornaliere.

Non ho voglia di far nulla
Questo confesso a Cagliostro, che mi risponde con uno sbadiglio distratto ed annoiato.

Sullo sfondo della finestra è già pieno giorno, e l'orologio macina minuti ad una velocità impressionante, mentre io mi guardo intorno consapevole della caducità del tempo che mi rende, già definita e consegnata alla storia, l'attimo stesso in cui ho compiuto un'azione.
 Azione a cui ne succederà un'altra che ne determinerà un'altra ancora, e così per tutte le ore a seguire, come fossi a una catena di montaggio dove l'unico imprevisto, nella monotonia programmata della sequenza dei gesti, è dato da un bullone che salta.

Eppure sono sempre pronta ad immaginare che qualcosa di magnifico possa accadere, seppur sono consapevole che sempre più si allontana, con l'avanzare degli anni, la possibilità di quello stravolgimento esistenziale, di grande gittata e di lunga durata, su cui ho molto fantasticato
...ecco, questa frase mi fa venire in mente il Barone di Munchausen, sparato a velocità supersonica su una palla di cannone, verso quelle sue improbabili avventure ai confini della realtà.
Lui, però, realmente credeva nelle sue fanfaluche.
Io, invece, ne sono lucidamente consapevole.
...così, mentre il Barone cavalcava la sua palla di cannone, io, viceversa, me la trasporto sulle spalle.
Una notevole differenza!

'fanculo le faccende domestiche, confido a Cagliostro che si degna di aprire un solo occhio, mentre mi osservo allo specchio con i capelli bagnati, penso che avrei bisogno di un nuovo taglio e che la frangia è troppo lunga, e allora prendo le forbici, zac zac zac, tagli decisi e netti, un piccolo capolavoro di geometria: almeno questa l'ho fatta giusta.
...perché la frangia è il mio hijab, il velo che rende impenetrabili i miei pensieri, le mie fantasticherie e i miei strampalati desideri.
Il velo  magico che mi proteggerà dalla luce di questo giorno, cruda e tagliente, come una lama.
Marilena

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