Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

lunedì 13 marzo 2017

Il mio gatto è leggenda


Leggenda si nasce
...eppoi ci sono quelli destinati, a dispetto degli oscuri natali, e di nessun indicativo presupposto di una strada verso la gloria, a rimaner nella storia.
Sono quelli nati con l'aura, esplosiva e luminosa, di una supernova.
Esseri speciali che, per affermarsi nella loro indiscussa superiorità, non devono adempiere ad alcuna eroica missione, né propagandare alcun rivoluzionario credo.
Né profeti né condottieri, ma semplicemente se stessi.
...non si conformano e non si sottomettono, non scendono a compromessi e neppure troppo si concedono, ma sono i loro umori a generare la luce e il buio sull'intero universo, che non va configurato con la vastità del pianeta, terra mare cielo, elementi ampiamente esplorati e per questo facili da gestire, ma con le assai più complesse ed insondabili iperbole dell'esistenza, dalle quali origina la smisurata, nebulosa gamma, dei nostri sentimenti e delle nostre emozioni.
Il mio gatto è uno di questi.

Le origini
Nato a Napoli, Cagliostro ha avuto molte madri prima di giungere a me: la madre che gli ha dato la vita; la madre che lo ha protetto, accudito e dato asilo; la madre che si è prodigata per favorirne l'adozione; la madre, infine, che me lo ha messo tra le braccia.
Perché sono state, prima ancora che le mie, le braccia di queste altre madri, generose e solidali, a fargli da culla.
L'appartenenza, sia pur temporanea, a tutte queste donne, lo ha gratificato di un carattere felice, indipendente e spontaneo, esuberante e giocoso e, all'occorrenza anche  irriverente, mai contraffatto o camuffato, come è naturale che sia quello di un innocente che nella vita ha conosciuto solo amore, e del tutto inconsapevole delle brutture di quel mondo, di cui ha miracolosamente schivato il baratro perché protetto d'amorevoli braccia.

Cronache romane
Cagliostro così è entrato nella mia vita come un vento benefico e salvifico: modificandola, incasinandola, stravolgendola.
Vivificandola
Magnificandola.
Responsabilizzandomi, perfino, ma soprattutto restituendomi alla complicità del gioco e della condivisione.
Protagonista delle mie giornate, è lui il mio entusiasmo, la mia energia e la mia ispirazione, entrando così di diritto nel mio mondo che va annusando ed esplorando con l'infaticabile eccitazione dei cuccioli, e coinvolgendo anche me in quelle sue straordinarie perlustrazioni, dove io, con la ritrovata meraviglia di una bambina, scopro l'inedito in quello che fino a ieri consideravo noto.
...ed ecco Wonderland materializzarsi sempre più nitida all'orizzonte.
Sempre più vicina.

Raccontare una leggenda
Diffondere una leggenda, come questa del mio gatto, non è certo opera facile in quest'epoca brutale, dove gli eroi proposti sono palesemente finti, palesemente imitativi: semidei  tatuati e pompati di muscoli e di tette, in versione catto/kamasutra; finti  ribelli e finti rivoluzionari, schierati nello stesso copia incolla; bad girls, strafottenti, in outofit di ordinanza e il dito medio in primo piano: i cazzutissimi guastatori del nulla.

Ora, converrete con me, che trovare in tutta questa demenza compulsiva uno spazio per raccontare le gesta del mio gattino, è impresa davvero ciclopica.
Il mio primo istinto, davanti a tanto catastrofismo, è stato quello di dire 'fanculo la leggenda, perché questo piccino miracolosamente salvato da una fine prematura, e con dedizione posto dalle sue madri in sicurezza, non può nuovamente esser messo a rischio, sia pur solo in una metafora letteraria che lo vede protagonista di questo scontro impari, come fu al tempo quello leggendario fra Davide e Golia.
...ma poi mi rassereno, confidando nelle nostre reciproche autenticità (la mia di narratrice e la sua di felino), che è pur noto che la vittoria nelle dispute non sempre è determinata dalle forze messe in campo ma, piuttosto, dalle tattiche adottate e dalle raffinate intuizioni.
Qualche chance, infine credo che l'abbiamo, contando sulla sua comprovata agilità e prontezza di riflessi, scatti, fughe e capriole, e affilatissimi artigli, in sinergia ad una mia recente ritrovata capacità di neutralizzare certe subdole insidie, direi che l'impresa non si prospetta poi così estremamente a noi sfavorevole, seppur sensato è non sovrastimare noi stessi e sottovalutare l'avversario.

Puntiamo ad una vittoria sicura, pianificata in ogni singolo dettaglio, sulla base delle teorie propugnate dal generale e filosofo cinese Sun Tzu, nel suo trattato "L'arte della guerra":
 Nell'operazione militare vittoriosa prima ci si assicura la vittoria e poi si da battaglia. Nell'operazione militare destinata alla sconfitta prima si dà battaglia e poi si cerca la vittoria.
Marilena



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