Dedico questo blog a mia madre, meravigliosa farfalla dalle ali scure e dal cuore buio, totalmente priva del senso del volo e dell'orientamento e, per questo, paurosa del cielo aperto. Nevrotica. Elusiva. Inafferrabile.

martedì 12 agosto 2008

Sintomi

Ci sono di nuovo tutti i sintomi: apatia, spossatezza, deconcentrazione, insonnia ed aggressività.
La mia indipendenza dai farmaci è davvero molto limitata, senza lo stordimento programmato ogni giorno è un'avvicinarmi sempre di più alla bocca nera dell'antro e, quanto prima, ne sarò di nuovo inghiottita.
Cosa cazzo speravo di fare? La depressione è una compagna fedele e ostinata che ti accompagna per tutta la vita ed il mio è stato solo un patetico tentativo di depistaggio anche se, per un lungo momento, ho creduto davvero di potercela fare.
Ho creduto alla forza della scrittura, al potere della musica, alla mia voglia di esserci nonostante tutto, all'aiuto dosato dei farmaci: ho stupidamente tentato di scalare con le unghie una piramide di cristallo. Carica di entusiasmo ho abbracciato per un lungo momento quella superficie scivolosa con tutta la forza del mio corpo, diventandone un tutt'uno: la mia testa ad un passo dalla cima, ho rivisto dopo tante notti la possibilità di un'alba.
Ma i sintomi ci sono di nuovo tutti e non mi è possibile ignorarli. Sono dentro di me con tutta la loro brutale pesantezza. I sensi di colpa mi stanno schiacciando: colpevole anche di scrivere questo blog. In realtà il mio grande errore è stato quello di renderlo pubblico a chi mi conosceva ma al momento in cui ho iniziato a postarci ero talmente carica di entusiasmo di non averne soppesato le inevitabili conseguenze anche perchè, inizialmente, doveva essere una semplice raccolta di racconti e considerazioni molto meno intime, non di certo il mio diario.
In questo contesto le persone che mi conoscono (non tutte ovviamente) sono state devastanti al contrario di chi, invece, non conoscendomi personalmente ha avuto riserbo e rispetto per me, attestandomi simpatia e solidarietà attraverso e-mail e qualche commento.
In quest'ultimo periodo ci scrivo in maniera ossessiva perchè ho paura di perdere, come mi è già accaduto nel passato, la capacità di concretizzare, attraverso le parole, i pensieri. Ho questo folle terrore d'iniziare a pensare di nuovo al rallentatore in quello stato di sonnolenza catatonica che distacca dalla realtà. E' la stessa paura che deve aver provato mia madre quando si è accorta di non saper più scrivere il proprio nome. Ecco, allora, che mi lascio invadere dalla frenesia della scrittura perchè devo lasciare tracce di me, della mia esistenza, del mio passaggio, perchè ho il timore di perdermi e di non riuscire a ritrovarmi più.
Marilena
PS - Potrei chiudere questo blog e riaprirlo di nuovo in forma anonima, ma per me non sarebbe più lo stesso perchè qui ci sono tracce del mio entusiasmo iniziale e delle mie aspettative, uno nuovo sarebbe solo una copia sbiadita e da subito agonizzante.

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